La riabilitazione post chirurgica costituisce una tappa assolutamente essenziale e necessaria per ripristinare in modo ottimale le funzioni fisiologiche della regione corporea sottoposta all’intervento chirurgico.
La fisiochinesiterapia nella fase post-chirurgica mira a garantire: il recupero dall’intervento, il ritorno al lavoro e allo svago e, in definitiva, al proprio precedente livello di funzionalità fisica.
In primo luogo, relativamente alla fase pre-chirurgica, bisogna tenere conto che – evidentemente – la regione corporea interessata dall’intervento è andata incontro ad una alterazione della sua anatomia e delle sue funzioni, spesso per mesi o anni, soprattutto nel caso in cui il paziente arrivi all’intervento chirurgico come tappa finale di un processo cronico degenerativo. Molto spesso, oltre al dolore e all’impossibilità nello svolgimento delle attività quotidiane e/o sportive, si presentano altre alterazioni funzionali che perdurano negli anni e riguardano, ad esempio, la forza e l’elasticità muscolare, la coordinazione e la pianificazione stessa dei movimenti.
Un punto importante per i tempi di recupero è la qualità del percorso fisioterapico. Essere seguiti in un centro di eccellenza, con dispositivi ad alta tecnologia e personale specializzato sui protocolli più efficaci può garantire non solo un’abbreviazione dei tempi di recupero ma anche una maggiore possibilità di raggiungere l’obiettivo previsto, che può essere il raggiungimento completo o parziale della funzionalità di un determinato distretto corporeo.
Ci teniamo a sottolineare quanto accennato in precedenza, ossia che la qualità di un fisioterapista si vede non solo dal tipo di tecniche che utilizza, ma anche dal tipo di rapporto empatico che riesce a creare con il paziente, dalla sua capacità di motivare la persona. Di certo un fisioterapista che risulta antipatico e poco comprensivo avrà difficoltà a curare il paziente, anzi il più delle volte non riesce proprio a curarlo perché è difficile che quest’ultimo si affidi a lui per tutto il tempo necessario.
Molto importante è anche la fase pre-operatoria (prehab) che permette di agevolare non solo l’intervento stesso, ma anche la riabilitazione post-operatoria; in alcuni casi consente addirittura al paziente di evitare del tutto di sottoporsi a un’operazione chirurgica.
Gli obiettivi della riabilitazione pre-operatoria sono:
- migliorare la forza prima dell’intervento;
- incrementare la resistenza pre-intervento;
- ridurre al minimo eventuali conseguenze negative della chirurgia;
- spingere al massimo forza e resistenza per evitare l’intervento chirurgica;
- evitare un lungo periodo di fermo o di allettamento post-operatorio.
Andando più nel dettaglio e guardando l’atto pratico, il prehab consiste in:
- spiegare al paziente cosa prevede il percorso post-chirurgico e tranquillizzarlo su tutti i fronti; il diretto interessato deve essere a conoscenza di ciò che dovrà affrontare, in modo da mettere in pratica tutti gli accorgimenti utili per sentire meno dolore e velocizzare il processo di guarigione;
- in presenza di un’articolazione con versamento e/o ematoma, si procede alla sua “pulizia” prima di andare in sala operatoria, così da agevolare il lavoro del chirurgo;
- condurre il paziente in sala operatoria con un tono muscolare più sviluppato, il che tornerà molto utile in fase post-operatoria.